Buone notizie dal fronte della collaborazione tra Università e Industria. Grazie ad una forte concentrazione di competenze sulle nanotecnologie (sistemi per la produzione di materiali di dimensioni sub-molecolari, ovvero inferiori ai 100 miliardesimi di metro) e all'impatto che le stesse avranno in termini di innovazioni profonde nel mondo delle produzioni industriali e della scienza medica, si sta realizzando una intensa aggregazione di iniziative tra il Parco Tecnologico Vega di Venezia e numerose realtà della ricerca Universitaria e industriali.
La costituzione del Distretto Veneto per le Nanotecnologie, polo dedicato alla ricerca di base e applicata, la nascita di Veneto Nanotech Scpa, società impegnata nel coordinamento e promozione delle iniziative in corso, sono le ultime iniziative che prendono le mosse dalla stipula nel dicembre 2002 di un accordo tra il Ministero dell'Innovazione, Università, Ricerca (MIUR) e le varie realtà locali del Veneto (Regione in testa).
In questi giorni la Regione Veneto ha confermato l'erogazione di un finanziamento di circa 42 milioni di euro (con il supporto del MIUR), che aggiungendosi ad altri fondi stanziati in questi due anni (con sostanzioni contributi dai privati) portano gli investimenti nel periodo 2003-2006 a circa 100 milioni di euro complessivi. Una cifra di tutto riguardo, considerata l'asfittica propensione nel nostro paese ad investire nella ricerca di base e applicata, che si segnala per sostanza e tempestività come un ambizioso tentativo di creare un polo internazionale dedicato al nanotech. Una scommessa interessante, che caratterizzerebbe il "miracolo del nord-est" su elementi strutturali di competizione, anzichè su svalutazioni monetarie (1992) ed altri fattori basati sull'economia dei costi (economia sommersa, evasione fiscale, micro-dimensioni e polverizzazione delle piccole imprese di natura familiare).