Un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University e di RSA Laboratories versano benzina sul fuoco delle preoccupazioni per la sicurezza dei dispositivi RFID. In particolare, come documentano nello studio pubblicato, sono facilmente riusciti a "craccare" la chiave di accensione di una vettura (la sola Texas Instruments, produttore del dispositivo inserito nella chiave, ne ha collocati oltre 150 milioni sul mercato) ed un sistema di pagamento dei carburanti ExxonMobil (per ora diffuso solo negli USA), usando un computer portatile e dispositivi wireless.
Avendo preso di mira uno dei dispositivi più diffusi sul mercato e ritenuto tra i più sicuri, lo studio in questione evidenzia quanto ancora ci sia da fare per migliorare la sicurezza di questi dispositivi. Purtroppo, per noi consumatori finali, al momento non è possibile scegliere. Pensate ai possessori di vetture Ford acquistate nel 2005: dopo la pubblicazione di questo studio, la chiave di accensione della loro auto rappresenta un livello di sicurezza che riporta indietro di 10 anni la tecnologia di protezione dei veicoli.
- Maggiori dettagli in questo articolo di Punto Informatico;
- Lo studio "Analysis of the Texas Instruments DST RFID".
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