E' in corso in questi giorni lo sviluppo della campagna pubblicitaria FIAT dedicata a sollecitare maggiore attenzione tra gli italiani al prodotto auto realizzato in Italia.
" Quel 'grazie' sarebbe bello sentirlo pronunciare in italiano. E invece
no: è il 'merci' dei francesi, il 'danke' dei tedeschi o 'l'arigatò dei
giapponesi perchè sono loro le automobili che compriamo ". Questo è quanto constata il messaggio pubblicitario, entusiasticamente voluto (così ci informa un comunicato dell'azienda ripreso "entusiasticamente" dai maggiori organi di informazione) dall'amministratore delegato FIAT, Sergio Marchionne.
In mancanza di argomenti più solidi e convincenti, l'azienda pare aggrapparsi al vetusto messaggio della solidarietà autarchica, retaggio del ventennio fascista, evidentemente ancora ben radicato nelle menti degli strateghi torinesi. Anzichè comunicare meglio i contenuti tecnologici innovativi dei modelli appena usciti (vedasi il disastroso caso della Stilo), aprirsi al confronto reale con i marchi "stranieri" sfidandoli nel mercato, magari spiegando agli italiani che il "gruppo" crede nell'auto come industria tecnologicamente avanzata che faccia da volano alla crescita degli investimenti in ricerca e innovazione nel sistema industriale italiano, si preferisce blandire i "compaesani" con ricatti psicologici di scarsa efficacia. Messaggio inefficace soprattutto perchè gli stessi "compaesani" si stanno fidelizzando agli standard qualitativi che giapponesi in primis, tedeschi e tutti gli altri, ormai applicano da anni ai propri prodotti.
Nel silenzio generale dei mezzi di comunicazione, questa campagna pubblicitaria è veramente desolante.
- Un comunicato a caso, preso dalla rete:
FIAT:UNA CAMPAGNA PER FAR SENTIRE IN COLPA GLI ITALIANI (KataWeb)
Come hai ragione. Che tristezza quando ho fatto la tua stessa osservazione con amici e non ho avuto nessuna reazione. Che silenzio sulla rete, dove ho trovato solo il tuo blog, sconosciuto amico, cui mi unisco.
Scritto da: M | 09 maggio 2005 a 12:07