Si moltiplicano gli annunci dei costruttori leader relativi alla possibilità di ricevere il segnale video TV digitale sui propri telefoni cellulari. Grazie alla recente definizione di alcuni standard come il DVB-H (Digital
Video Broadcast-Handheld - lo standard europeo per la trasmissione di segnale TV ai sistemi portatili), sono partiti alcuni test che coinvolgono centinaia di consumatori negli USA, in Finlandia, UK, Germania, e a breve anche Francia e Australia. Al momento non si ha notizia di iniziative simili in Italia, ma state certi che non occorrerà attendere molto.
Su questa vicenda della TV portatile vorrei dichiarare tutta la personale diffidenza, che si fonda sulle seguenti considerazioni:
- l'esperienza della fruizione: trovo discutibile che si possa trarre soddisfazione dalla fruizione di contenuti audiovisivi all'interno di uno schermo poco più grande di un francobollo e con una pessima emissione audio;
- (continua)
- l'audiovisivo mobile non è compatibile con la condizione d'uso (cioè in movimento). L'audiovisivo richiede maggiore attenzione di una telefonata, o distrae o interrompe drasticamente l'attività nella quale il fruitore è impegnato;
- la fruizione passiva (news, partita di calcio, ecc.) è raramente giustificata dai costi della connessione;
- impegnare la banda passante per trasmettere contenuti sequenziali (news, calcio, ecc.) richiede costi di network considerevoli per gli operatori della telefonia mobile
(vedasi il caso UMTS) che ricadono sugli utenti con tariffe elevate. A questo proposito
sembra più interessante, sempre sotto il profilo dei costi e
dell'impiego della banda, la "microTV" satellitare o addirittura in
grado di ricevere il segnale digitale terrestre: al Telecom di Ginevra,
due anni fa, ho visto i primi tuner TV su microchip della Sony
(destinati a molti dispositivi portatili) per entrambi i sistemi, i
quali sfruttano infrastrutture di distribuzione del segnale già
esistenti, ma di sicuro non piacciono ai gestori di telefonia mobile;
- la fruizione interattiva (videotelefonata, ecc.) è giustificata in ambito professionale sotto il profilo dei costi, ma la qualità è assai distante dagli standard e dalle situazioni della videoconferenza;
- la fruizione interattiva potrebbe avere un mercato nelle applicazioni "estreme" (pornografia, adult-videochat, ecc.) e, probabilmente, nel breve periodo ciò sosterrà il mercato dell'audiovisivo mobile. Servizi di nicchia così "particolari" potrebbero imporsi sul mercato e non sarebbe la prima volta che una tecnologia venga aiutata dall'industria del porno e servizi collaterali.
Infine, potremmo prendere in considerazione la probabile alienazione e dipendenza che prenderebbe alcune fasce di pubblico demograficamente assai esposte e sensibili al fascino del mezzo televisivo. Se questo è un mercato individuabile dagli operatori, verrà sicuramente bersagliato con campagne adatte. Prepariamoci.
trovo il suo blog estremamente interessante. peccato non sia ripagato da commenti che le facciano capire l'intelligenza del suo lavoro.
salve
Scritto da: Massimiliano | 28 novembre 2005 a 12:21
Massimiliano,
grazie mille!
E' soprattutto colpa mia se questo blog non è così tanto frequentato. Oltre al lavoro, sono impegnato a sviluppare quest'altro blog: www.aristide.biz.
A presto.
Giampiero
Scritto da: Giampiero | 28 novembre 2005 a 13:40